Si sa, i geni spesso sono incompresi e più sono inadatti al loro tempo e più vengono dileggiati ed ostacolati dall'accademia ufficiale. Successe per Democrito che già nella Grecia classica capì che il mondo era costituito d'atomi ma non fu creduto, successe a Galileo che capì che la terra non era al centro dell'universo e fu costretto all'abiura e successe a Pierluigi Ighina, grande scienziato, assistente di Guglielmo Marconi e proseguitore dei suoi studi. Tutta la teoria di Ighina si basava su un nuovo sistema innovativo, diverso dal sistema standard usato dalla fisica odierna e basato sulle spirali e sull'atomo magnetico. Questa sua rivoluzionario modo di vedere le cose lo portò a costruire macchine con potenzialità incredibili capaci di controllare il cielo e la terra. Una di queste era appunto la VALVOLA CONTRO I TERREMOTI. Il prototipo fu costruito nel giardino dell'inventore ed è costituito da tubi metallici a forma elicoidale riempiti di polvere di alluminio ed altre sostanze chimiche in grado di assorbire le forze telluriche e convogliarle verso il cielo. Una testimonianza del funzionamento di questo apparecchio u quando un terremoto investi Modena e Faenza saltando completamente Imola ovvero il territorio dove sorgeva la valvola, per un raggio di copertura di 50 CHILOMETRI! Ovviamente l'establishment non poteva dar credito ad un invenzione così rivoluzionaria e semplice, che avrebbe cambiato radicalmente il modo stesso di vedere l'universo e così a Ighina fu dato del ciarlatano e del pazzo. Adesso dopo i sismi dei giorni scorsi il paese di Monte Urano sta facendo una colletta per costruire questo marchingegno. A Monte Urano l’intenzione è quella di costruire due valvole, una delle quali andrebbe posta in un giardino privato in via S.Maria Apparente, mentre la seconda potrebbe esser impiantata in un terreno della parrocchia della zona di San Lorenzo oppure in via Incancellata.Il costo per la realizzazione delle valvole (due, per garantire una copertura più vasta) si aggira intorno a 3600 euro totali, manodopera inclusa. L’idea è di dividere la spesa fra 100 contribuenti, versanti 36 euro a testa.Una piccola spesa per un apparecchio che potrebbe salvare molte vite umane
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